Relazioni collaborative. Ecco un piano di successo.

Vorresti relazioni davvero collaborative e ti ritrovi sempre a fare tutto tu?

Magari l’altra persona ti dice che ha compreso i suoi errori e vuole collaborare. Per l’ennesima volta la storia si ripete e tu, giustamente, non hai più fiducia in questa persona.

Se provi a mostrare a questa persona i suoi errori o scappa o si offende. Non restarci male: la sua coscienza è poco evoluta per poter assumersi la responsabilità delle sue emozioni e dei suoi comportamenti.

A ogni modo tu sei stanco (e stanca) sia di portare avanti un sovraccarico di lavoro sia di relazionarti con un ragazzino (o ragazzina). Sei stanco anche di parlare “a vuoto”. Sai benissimo che distribuendo lavoro e responsabilità migliorerebbe la vita di tutti e la produttività aziendale.

Oppure, l’altra persona vuole davvero cambiare e pur provando non ci riesce! Le mancano le chiavi di accesso alla comprensione profonda di se stesso e ha bisogno di aiuto.

Vediamo insieme cosa fare… anzi, cosa essere…

1. Tu fai troppo e l'altro fa troppo poco. Tu ti arrabbi e l'altro scappa...

Le relazioni sono il terreno di apprendimento più fertile che esista. Se vissuta davvero la relazione è un dono che ti fa evolvere continuamente. Per fortuna, l’evoluzione può avvenire anche nella gioia, e non solo nel dolore.

Se tu fai troppo e un tuo collega fa troppo poco sei nel posto giusto. Saprai come agire evitando di peggiorare la situazione.

  1. La prima strategia da attuare è quella di non arrabbiarsi con l’altra persona.
  2. La seconda strategia da attuare è la comprensione dei tuoi meccanismi profondi e della rabbia. La consapevolezza è l’unica porta che se attraversata porta al successo. Senza consapevolezza la storia si ripete.
  3. La terza strategia è quella di comunicare con assertività le proprie esigenze.

Crea relazioni collaborative. Fa che l’eccezionale sia manifesto!

È incredibilmente potente una relazione equilibrata e questo è il nostro obiettivo. Le relazioni equilibrate sono relazioni armoniose. Riesci già a percepire il valore dell’armonia nella tua vita? Niente più alti e bassi nella tua vita, ma padronanza di te stesso, serenità e gioia.

La buona notizia è che anche tu puoi cambiare l’attuale situazione, anche se l’altra persona fa “orecchio da mercante”.

Sai, anch’io sono stata in una situazione simile. Avevo difficoltà ad esprimere le mie esigenze per paura di ferire l’altra persona. Facevo del male a entrambi: a me perché stavo perdendo energie e all’altra persona perché gli toglievo la possibilità di crescere.

Avevo paura di esprimere tutta la mia luce: molte persone mi hanno detto che si tratta di una luce potentissima e io cercavo di trattenerla per non spaventare gli altri.

Oggi vado fiera della mia forza, che nasce dall’aver attraversato tantissime “porte” interiori (tantissime). Conosci la citazione “Chi guarda dentro si sveglia. Chi guarda fuori si addormenta.” ?

Voglio accompagnarti con l’articolo di oggi a un ulteriore passo dentro di te, nel primo viaggio da intraprendere.

Mettiti in gioco e in seguito troverai il beneficio di sentirti più leggero. Cosa significa metterti in gioco? Significa comprendere perchè vivi la dinamica relazionale che ho citato. Qual è la TUA lezione da imparare a prescindere dall’altra persona?

Si, certo, continuando le ricerche comprenderai anche uno dei meccanismi profondi dell’altra persona, e che quindi il suo stile di vita è un triangolo e ha bisogno di cambiarlo in un quadrato! Ma questo lo scopriremo in un secondo step, nell’articolo successivo.

Non c’è niente che dia più sollievo di un viaggio introspettivo. Molti rifiutano di iniziare perchè le resistenze sono più forti di ogni desiderio di salvezza, equilibrio e liberazione.

Per aiutarti considera le resistenze come la parte di te più dolce che ha tanta paura di uscire dalla zona comfort. Inconsciamente potresti domandarti: “Cosa mi succederà? Cosa succederà alla mia vita? Saprò sostenere il cambiamento?”

La risposta è assolutamente si! Sembra qualcosa di difficile e invece questo viaggio introspettivo è “la cosa” più facile da fare… perché il gioco più antico che c’è e che ci appartiene.

Ricorda, sono le proiezioni che danno pesantezza o leggerezza a una dinamica, a una persona, a te stesso, a qualunque cosa: la vita è il 10% di ciò che ti accade e il 90% di ciò che proietti.

Appena sperimenterai la semplicità di queste trasformazioni interiori avrai più sollievo. Quindi, prendi carta e penna anche questa volta e inizia l’avventura verso un mondo fatto di relazioni collaborative, semplici, sane, equilibrate, armoniose, speciali!

Sarai uno dei primi super-eroi-eroine che farà la differenza prima di tutti gli altri? Scopriamolo!

In questo paragrafo hai visto che:

  • La prima strategia da attuare è quella di non arrabbiarsi con l’altra persona.
  • La seconda strategia da attuare è la comprensione dei tuoi meccanismi profondi e della rabbia. La consapevolezza è l’unica porta che se attraversata porta al successo. Senza consapevolezza la storia si ripete.
  • La terza strategia è quella di comunicare con assertività le proprie esigenze.

2. Ecco come le persone sfaticate possono sembrare più simpatiche... e magari esserlo!

Quando smetti di vedere i difetti dell’altro e quando smetti di accusarlo sappi che stai riprendendo il tuo potere. Se ti sembra strano sappi che solo quest’azione cambierà la situazione. E’ paradossale: quando guardi te allora l’altro cambia, ma se guardi l’altro, non cambia anche se glielo chiedi.  

Se lo accusi e lo aggredisci perchè sei stanco e deluso l’altra persona si spaventerà o si annoierà e se ne andrà. Di certo non avrà ascoltato le tue esigenze e da lì a poco lo vedrai, perchè la dinamica si ripeterà.

Non farai che rafforzare la dinamica in cui lui si sente il buono della situazione mentre tu sei colui che aggredisce. Lo so, niente di più falso.

É sana la rabbia. È impossibile essere persone senza emozioni. Ogni cosa ci smuove un’emozione. E se provi rabbia vuol dire che qualcosa ha spostato il tuo equilibrio, quindi merita di essere osservato.

É sano esprimere la rabbia ed è il modo che fa la differenza. Prova prima a osservarla da solo e, successivamente a dire con assertività alla persona coinvolta: “Provo rabbia perchè…”

Adesso facciamo insieme un passo più profondo.

Per la Legge della Polarità la persona non collaborativa ti sta mostrando una parte di te. Hai proiettato all’esterno una tua parte che non vedi. Quando questa parte di te prende forma attraverso la persona non collaborativa tu hai la possibilità di VEDERLA:

  • Meno hai sviluppato la vista interiore e più la vita ti mostra chi sei attraverso le dinamiche materiali, perché sai vedere solo fuori, per ora.
  • Più hai sviluppato la vista interiore e meno accadranno queste dinamiche di sofferenza all’esterno.

Tu fai troppo? L’altra persona ti mostra quella parte di te che non fa ma che tu non ti permetti di esprimere. Tu dai troppo? L’altra persona ti mostra quella parte di te che non riceve ma che tu non ti permetti di esprimere.

Hai appena riconosciuto quella parte di te che ti sta gridando attenzioni e aiuto da molto tempo e che solo oggi riesci a vedere?

Se la risposta è si allora da oggi in poi crea per te stesso spazi per riposare oppure per ricevere. Nel linguaggio tecnico si dice “vibra a tale frequenza” e attrarrai relazioni sulla frequenza dell’equilibrio.

Sai, questo non è tutto. Si può scavare molto a fondo ed esistono tecniche specifiche per riuscirci.

Ad esempio, aiutando una persona abbiamo potuto osservare insieme BEN 23 dinamiche interiori, in due anni e mezzo di relazione sbilanciata. Ogni volta che l’altra persona si comportava male l’ho aiutata a guardare dentro di sè, e non l’altra persona. Così, invece di reagire e, reagire con rabbia, si è messa in ascolto di sè. 

Quando ogni singolo processo (lezione da imparare) è terminata questa persona che ho aiutato è stata in uno stato di grazia e gratitudine.

Quindi, affinchè le persone sfaticate (o ben altro) possano sembrare più simpatiche è necessario avere consapevolezza di te stesso. Cambierai il MODO in cui vedrai l’altra persona, cambierai tu e cambieranno le dinamiche a favore dell’equilibrio.  

Nel lavoro ciò porterà la creazione di un ambiente più evoluto, più leggero, più collaborativo, più piacevole. 

Prima di passare al prossimo paragrafo scendendo in profondità sull’argomento e se sei un titolare d’azienda interessato, puoi contattarmi per un corso intensivo. Puoi già informarti sul metodo COCOLI cliccando qui.

L’impegno offerto sarà di vasta portata perchè va a nutrire relazioni anche su scala sociale, dando a te stesso un un benessere doppio: gestione delle risorse umane e un clima sempre più armonioso che si espande nell’ambiente al di là alla tua azienda, elevando la coscienza sociale e ricevendo i vantaggi che questo comporta.

Ad oggi sempre di più le dinamiche relazionali si stanno complicando, questo accade quando non si conoscere profondamente la natura umana e, pur di “andare avanti in qualche modo” si è fatto l’errore di curare l’apparenza e non la sostanza.

Le persone hanno bisogno di una guida che le accompagni nel viaggio più intenso della vita: dentro se stesse.

Ti invito dunque ad approfondire COCOLI, l’unico metodo in grado di darti innovazione e conoscenze antiche per la creazione di team compatti.

Nel frattempo, continuiamo e approfondiamo il discorso nel prossimo paragrafo… parliamo di dialogo! 

In questo paragrafo hai visto che:

  • Quando guardi te allora l’altro cambia, ma se guardi l’altro, non cambia anche se glielo chiedi.
  • É sana la rabbia. È impossibile essere persone senza emozioni. Ogni cosa ci smuove un’emozione. E se provi rabbia vuol dire che qualcosa ha spostato il tuo equilibrio, quindi merita di essere osservato. É sano esprimere la rabbia ed è il modo che fa la differenza. Prova prima a osservarla da solo e, successivamente a dire con assertività alla persona coinvolta: “Provo rabbia perchè…”
  • Tu fai troppo? L’altra persona ti mostra quella parte di te che non fa ma che tu non ti permetti di esprimere. Tu dai troppo? L’altra persona ti mostra quella parte di te che non riceve ma che tu non ti permetti di esprimere.
  • Pur di “andare avanti in qualche modo” si è fatto l’errore di curare l’apparenza e non la sostanza.

3. "Sei una brava persona e ti voglio bene, però dobbiamo parlare."

“Dobbiamo parlare”… o ascoltare? Una vera relazione ha le radici nel donare reciprocamente la propria interiorità ossia attraverso un dialogo intimo tra anime. Altre radici non ne trovo.

Una relazione senza dialogo intimo per me non è una relazione, è compagnia vuota, nel senso che ti svuota e non ti riempie.

Puoi condividere una pizza o del sesso con qualcuno ma questo non implica automaticamente avere un relazione con questa persona. Solo una coscienza piccola penserebbe questo, nel linguaggio tecnico di COCOLI si tratta di una coscienza di primo livello, (su sette).

È importante creare spazi di dialogo intimo per dare radici e forza a una relazione. La magia è quando trovi una persona che sa donarti la propria intimità e che sa anche accogliere la tua.

Ascoltare: udire attentamente qualcuno,  “parla, ti ascolto”. Che bello trovare qualcuno che ci ascolta, non è vero?

Centinaia di clienti mi hanno fatto tanti complimenti perchè le ascoltavo con grande attenzione. Ho passato più di un decennio ad ascoltare l’intimità delle persone. C’è chi ha liberato un pianto bloccato da 10 anni dalla morte della madre la prima volta che mi ha incontrato. C’è chi mi ha confessato di tagliarsi le braccia con un taglierino per sentirsi una persona forte. 

Ho ascoltato di tutto. Sono diventata una banca dati delle difficoltà, delle esigenze e dei sogni delle persone. Le persone hanno percepito che potevano fidarsi di me e io ho ricambiato con l’ascolto attivo. Si sono trasformate ed è stato stupendo guardare “il prima e il dopo” di queste persone. È stato un onore aver permesso la loro evoluzione.

Quando incontri qualcuno che è pronto ad accogliere la tua intimità (o che ti dona la sua intimità) sappi che la vita vuole farti un dono. Qualcuno direbbe che è Dio che sta intervenendo per aiutarti, per nutrire la tua coscienza e portarla a un livello superiore.

In altre parole: quando incontri qualcuno disponibile ad ascoltarti o a parlarti con intimità, fidati e apriti con lei, perchè c’è la meraviglia che ti attende!

Se lo fa per condivisione, e quindi per nutrirti, oppure se lo fa solo perchè si sente solo (o sola) starà a te riconoscerlo man mano che hai chiarezza d chi è la persona, se vorrai approfondire la conoscenza.

Molte persone hanno paura di aprirsi: sono le ferite infantili che vengono a galla. Se hai resistenze osservale, c’è una straordinaria porta ad attenderti.

Quindi, se hai una relazione di lavoro sbilanciata in cui tu fai troppo e l’altra persona fa troppo poco e, hai guardato bene le tue dinamiche interiori è tempo di fare il passo successivo: dialogare con lei.

Sono certa che, se dette con calma le parole, assumono sempre una forma migliore. È l’energia amorevole e di creazione (e non di distruzione) che prima ha abitato la tua coscienza. L’azione di parlare è un ponte di trasmissione energetica da una fonte (te) e l’altra (l’altra persona).

Come si fa ad abitare questa energia amorevole? Sei tu ad accoglierla attraverso una scelta consapevole.

Tutto parte dalla consapevolezza. Sono certa che davanti a ogni bivio ciascuno di noi farà sempre la scelta che porta a costruire, e non a distruggere. L’amore è l’unica energia che costruisce. La paura distrugge.

Per oggi è tutto, anzi no…

Mi piacerebbe se insieme mettessimo una mano sul cuore, respirassimo la grazia di una rinnovata armonia ed esprimessimo un pensiero libero di gratitudine…

In questo paragrafo hai visto che:

  • Una vera relazione ha le radici nel donare reciprocamente la propria interiorità ossia attraverso un dialogo intimo tra anime.
  • Ascoltare significa udire attentamente qualcuno: “Parla, ti ascolto”.
  • Quando incontri qualcuno disponibile ad ascoltarti, fidati e apriti con lei, perchè c’è la meraviglia che ti attende!
  • Tutto parte dalla consapevolezza. Sono certa che davanti a ogni bivio ciascuno di noi farà sempre la scelta che porta a costruire, e non a distruggere. L’amore è l’unica energia che costruisce. La paura distrugge

<< Le persone pensano che l’intimità riguardi il sesso, ma l’intimità riguarda la Verità. Quando ti rendi conto che puoi dirla a qualcuno e puoi mostrarti per come. Quando ti trovi nudo di ogni artificio e senti che sei al sicuro e percepisci la totale mancanza di giudizio… beh, questa è intimità. >>

Taylor Jenkins Reid

Interazioni del lettore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ciao! Sono Mariacristina Palmiero, autrice di corsi di evoluzione e leader nei settori della medicina olistica e delle risorse umane.